Storie dentro le storie. Come gli archivi dei musei stanno diventando attrazioni per i visitatori

9 August 2019

Storie dentro le storie. Come gli archivi dei musei stanno diventando attrazioni per i visitatori

Storie dentro le storie. Come gli archivi dei musei stanno diventando attrazioni per i visitatori

Riadattamento e osservazioni sull’articolo:
“The Story Behind the Story: How Museum Archives are Becoming Visitor Hotspots” di Ashleigh Hibbins

Molti musei, gallerie e centri scientifici possiedono un archivio pubblico che contiene storie fantastiche e immagini che aspettano solo di essere scoperte. Eppure fino a poco tempo fa, gli archivi dei musei ricoprivano un ruolo secondario rispetto alle collezioni permanenti e alle mostre.

Non è più così. Ora i riflettori si stanno puntando sugli archivi dei musei attraverso strategie narrative che puntano all’inclusione e alla partecipazione delle “persone comuni”, dicendo un sonoro “stop” alla selezione all’ingresso! 

Nell’articolo “The Story Behind the Story: How Museum Archives are Becoming Visitor Hotspots”, Ashleigh Hibbins racconta come musei di tutto il mondo condividano le storie dietro le storie col grande pubblico.

Crowdsourcing

Se pensate che digitalizzare il patrimonio sia un’impresa impossibile, sappiate il Crowdsourcing è la risposta alle vostre preoccupazioni. Crowdsourcing significa letteralmente “crowd” “massa” e “sourcing” “reperire-ricercare”. Molti musei già coinvolgono le loro comunità online per l’assistenza nella digitalizzazione dei contenuti di archivi o depositi. 

Pensate al crowdsourcing come una soluzione alternativa per favorire la partecipazione attiva di utenti online attraverso progetti creativi e inclusivi, utili a riorganizzare digitalmente i vostri archivi. Gli utenti online possono contribuire in qualsiasi momento, con le proprie competenze e formazione. Il mondo è incredibilmente pieno di persone che possono donare il loro tempo e le loro energie online. 

Questo non significa che basti aprire alla comunità del web i propri depositi, per trasformare etichette sbiadite in un’efficiente archivio digitale.


→ Cultura REPublic offre opportunità di mediazione tra comunità online di appassionati e archivi complessi e “settoriali”. Organizziamo più voci per rimodella un solo grande racconto collettivo.


Avventure da archivio

I tour della collezione permanente sono stupendi – ma avete mai pensato di fare un giro in un archivio o deposito?

Già nel 2002 la mostra “I mai visti” della Galleria degli Uffizi espose alcuni pezzi provenienti dai depositi, mai presentati prima al pubblico. Cinquanta pezzi sono un’inezia in confronto alle 2500 opere conservate al chiuso nel deposito di uno dei musei più visitati al mondo.

Tutti amano il concetto di “backstage pass”, e niente è più esclusivo di esplorare i tesori di un museo che solitamente sono preclusi alla vista. 

Da tour in archivi a mostre speciali per esporre oggetti rari provenienti dai magazzini, fino a percorsi espositivi all’interno dei depositi: sono moltissimi i modi per affascinare il pubblico con incontri ravvicinati a beni celati da moltissimi anni.

Le visite all’archivio sono perfette per coinvolgere gli studenti per approfondire le loro capacità di ricerca e familiarizzare con opportunità lavorative.

→ Cultura REPublic studia gli itinerari più originali per far emergere le peculiarità e gli aspetti inediti dei vostri depositi. Progetta percorsi esperienziali indimenticabili, garantendo la totale sicurezza, accessibilità e conservazione dei beni.

Presentazione di oggetti rari

A tutti noi è capitato da bambini di portare a scuola degli oggetti dall’immenso valore, come pupazzi, fiori, giochi, e di raccontare la loro storia a tutta la classe. Alcuni musei offrono un’opportunità molto simile: partecipare a presentazioni di oggetti dal valore particolare (senza nulla togliere ai nostri orsetti!) senza esporli in una mostra o dietro una vetrina, ma estraendole dai contenitori che li conservano con molta delicatezza e mostrandoli come pezzi unici in tutta la loro autenticità. 

La caratteristica distintiva di questi eventi è l’assoluta informalità degli incontri. Le istituzioni possono condividere con adulti e bambini momenti di profonda intimità durante merende o caffè pomeridiani, attorno ai racconti di foto uniche, documenti rari e oggetti impilati in scatole polverose.

→ Cultura REPublic condivide questo modo di raccontare un archivio museale: con emozioni spontanee, scambi genuini tra generazioni e culture lontane e stupore delle piccole scoperte. Come dice Picasso “Tutti i bambini sono nati artisti; il difficile sta nel fatto di restato da grandi”.

Le luci della ribalta

Le luci della ribalta stanno davvero illuminando gli archivi museali, ma non senza intoppi. Preoccupazioni e problemi su conservazione, sicurezza, spazi ristretti e carenza di personale possono rendere più difficile il coinvolgimento del pubblico negli archivi rispetto al resto del museo. Oltre a considerazioni di carattere pratico, gli archivi stanno ancora combattendo con il preconcetto di essere per loro natura luoghi inaccessibili al pubblico, di una qualche rilevanza solo per ricercatori, curatori e studiosi.

“Nulla che valga la pena di esser fatto è semplice”
(Theodore Roosevelt)

Attraverso il coinvolgimento di nuovi pubblici e diventando più inclusivi, gli archivi – una storia alla volta – stanno garantendo la loro importanza anche per il futuro e facendo diventare i musei ancor più straordinari.

Riadattamento dell’articolo pubblicato al link: https://museumhack.com/museum-archives-hotspot/


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